L’irrigazione è la parte più importante della cura di qualsiasi pianta. Se eseguita in modo errato, può diventare la causa di gravi problemi di crescita e fruttificazione.
Il peperone non fa eccezione. Ha bisogno di condizioni particolari, che sono molto importanti quando si annaffia. In caso contrario, può ammalarsi, smettere di crescere e non dare frutti. Per questo motivo è molto importante seguire le regole per annaffiare correttamente questa pianta.
6 regole principali per l’irrigazione dei peperoni
1 – Temperatura dell’acqua
Il peperone è una pianta termofila e molto capricciosa. Reagisce fortemente agli sbalzi di temperatura e si stressa al minimo inconveniente.
È necessario innaffiare i peperoni con acqua vicina alla temperatura dell’aria. Minori sono le differenze di temperatura durante l’irrigazione, minore è il rischio di stress per i peperoni.
2. la quantità d’acqua
I peperoni in ogni fase di sviluppo richiedono un’irrigazione estremamente moderata. Utilizza relativamente poca acqua, quindi se si annaffia troppo, c’è un alto rischio di ristagno di umidità che può facilmente portare a marciumi radicali e persino alla base del fusto. Inoltre, un’umidità elevata e costante, superiore alle esigenze della pianta, crea le condizioni ideali per la diffusione attiva delle malattie fungine.
Innaffiate i peperoni solo quando vedete che lo strato superiore del terreno intorno a loro si è asciugato. In questo modo si possono evitare le annaffiature eccessive.
Unica eccezione: l’irrigazione deve essere leggermente aumentata durante la formazione dei frutti. In questo periodo i peperoni hanno bisogno di più acqua, quindi il terreno deve essere sempre leggermente umido. Ma leggermente! Non esagerate con l’acqua!
3 Il momento dell’irrigazione
È meglio annaffiare i peperoni la mattina presto o la sera dopo le 18, quando non fa caldo e il sole è luminoso. Innaffiare in pieno sole può causare il surriscaldamento delle foglie e provocare ustioni se una goccia d’acqua cade su di esse.
4 Metodo di irrigazione
È meglio non innaffiare il peperone direttamente sotto il fusto. Il suo apparato radicale è piuttosto vicino alla superficie, quindi un’annaffiatura di questo tipo può far colare il terreno con l’acqua ed esporre le radici. E questo può facilmente portare al loro danneggiamento.
Per evitare questo inconveniente, annaffiate i peperoni intorno al gambo, a breve distanza.
I peperoni non amano che le loro foglie vengano annaffiate. Questa operazione va evitata soprattutto di sera. L’umidità delle foglie dei peperoni tende ad evaporare così a lungo che può facilmente diventare un terreno fertile per le malattie fungine.
5. irrigazione durante il trapianto
Coltiviamo i peperoni per talea e quando sono cresciuti li trapiantiamo in un luogo permanente. Questa è una fase piuttosto stressante per la giovane pianta, che generalmente non ama i cambiamenti.
Il pericolo maggiore durante il trasloco è, ovviamente, il possibile danneggiamento delle radici. Questo fenomeno, difficile per i peperoni, può rallentare seriamente la loro crescita e quando la radice principale è danneggiata si perde il raccolto. Pertanto, è necessario agire con molta attenzione e ripiantare i peperoni con l’intera zolla. Al momento del rinvaso è bene foderare i vasi con un sottile agrotessuto per far uscire l’acqua in eccesso ma evitare che le radici escano dai fori del vaso.
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Per facilitare la rimozione dei peperoni dai vasi, è meglio interrompere l’irrigazione due giorni prima della messa a dimora. Un grumo secco è più facile da estrarre, il che riduce notevolmente il rischio di danni alle radici.
Preparate i fori di impianto e versate l’acqua. Si consigliano fino a due litri d’acqua (almeno un litro) per ogni buca, che deve essere riscaldata al sole. Piantare le piantine a una profondità leggermente superiore a quella dei vasi. Sul fusto ricoperto di terra si formano radici avventizie che contribuiscono a nutrire la pianta.
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Affinché le talee radichino più velocemente, è necessario annaffiare ogni 2-3 giorni. Utilizzare 1-2 litri d’acqua per ogni piantina. Se fa caldo, annaffiare ogni giorno.
6 Irrigazione nelle fasi successive dello sviluppo
Sette giorni dopo il trapianto, controlliamo le piantine. È normale che alcune di esse non sopravvivano, quindi conviene sostituirle. In questa fase riduciamo la quantità di annaffiature.
Se la pianta si scurisce, è segno che stiamo annaffiando troppo poco. Bisogna distinguere tra l’appassimento della pianta per mancanza d’acqua e l’essiccazione delle foglie a causa del sole, che non è un motivo per aumentare l’irrigazione.
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Quando i frutti maturano, riduciamo significativamente la frequenza delle annaffiature, che vengono effettuate una volta ogni 5-6 giorni.