Prendersi cura dei pomodori non è complicato se non si è alla ricerca di un raccolto particolarmente abbondante, ma può essere problematico se si vuole ottenere il maggior numero di frutti possibile.
Il segreto di un raccolto abbondante è che, sebbene i pomodori possano dare frutti anche se vengono annaffiati sporadicamente e protetti dalle erbacce, più sono curati, più producono pomodori sani, turgidi e saporiti.
Ma una buona cura dei pomodori non significa affatto che abbiano bisogno di un sacco di tutto; al contrario, la cura con moderazione nelle dosi è la regola numero uno nella cura dei pomodori.
Ancora una volta sull’annaffiatura
I pomodori non amano né l’eccesso d’acqua né la secchezza. Devono essere annaffiati quando il terreno si asciuga, ma prima che si asciughi troppo e privi le piante dell’accesso all’umidità. Quindi annaffiate poco frequentemente ma generosamente, in media una volta alla settimana. La cosa più importante è annaffiare correttamente, soprattutto durante il periodo di fioritura e di allegagione: se il pomodoro subisce la siccità in questo periodo, i fiori cadranno e anche se i frutti saranno esigui.
Nelle prime fasi di crescita, annaffiate i pomodori con parsimonia! Perché il prerequisito principale per un raccolto buono e precoce è un apparato radicale forte, in grado di nutrire completamente la pianta non solo durante la crescita del fusto e della massa verde, ma anche durante la maturazione dei frutti. In caso di annaffiature frequenti, le radici dei pomodori non sono incentivate a crescere in profondità e in larghezza: l’eccesso di umidità e di sostanze nutritive. L’apparato radicale diventa poco profondo, debole e non è in grado di far fronte nemmeno a una leggera carenza d’acqua; il risultato della fruttificazione sarà notevolmente ritardato e la resa ridotta di molte volte. Con annaffiature poco frequenti, le radici iniziano a cercare l’umidità non nello strato superficiale del terreno, ma crescono più in profondità e in direzioni diverse, favorendo lo sviluppo di radici più forti e resistenti che possono nutrire meglio la pianta nelle fasi successive della crescita.
Prima irrigazione e alimentazione dei pomodori dopo il trapianto nel terreno
Innaffiare generosamente il terreno quando si piantano le piantine e innaffiare generosamente le piantine dopo la messa a dimora. Questa quantità di umidità è sufficiente per le giovani piantine per 10-12 giorni, durante i quali radicheranno bene e inizieranno a crescere. La prima annaffiatura è associata alla concimazione con una soluzione di lievito: Prima si annaffia con normale acqua calda (circa 3 litri per cespuglio) e poi si versano 0,5 litri di soluzione sotto ogni cespuglio.
La soluzione si prepara come segue: 100 g di lievito fresco vengono diluiti in un litro di acqua calda, si aggiungono 2-3 cucchiai di zucchero semolato, si lascia fermentare per 1-2 ore e poi si versa in 10 litri d’acqua.
L’uso di questo fertilizzante non richiede molto tempo e fatica, e già dopo pochi giorni si può notare un grande effetto: gli arbusti diventano più verdi, più rigogliosi, le cime si raddrizzano al sole.
Suggerimento!
Una condizione importante per l’uso di questa concimazione: il terreno deve essere ben riscaldato, perché il lievito “lavora” solo al caldo, somministrare lievito quando il terreno è freddo non ha senso.
Ed ecco un altro piccolo segreto: i pomodori sono meno suscettibili alle malattie e crescono meglio se si aggiunge un po’ di cenere all’acqua di annaffiatura (qualche manciata per ogni secchio da 10 litri).