Qual è l’acqua migliore per innaffiare le piantine

Un’annaffiatura corretta è molto importante per il benessere delle piantine.

Ci sono molti mezzi con cui sostenere le giovani piante nel loro sviluppo, ma soprattutto dobbiamo annaffiarle correttamente.

Qual è l’acqua migliore per innaffiare le piantine
Le piante assorbono al meglio l’acqua quando questa è povera di sali minerali e di impurità varie.

I minerali in piccole quantità sono necessari alle piante, ma un loro eccesso le danneggia decisamente. Da qui la conclusione: l’acqua per innaffiare le piantine non deve essere dura.

Quest’acqua ha una maggiore tensione superficiale ed è ricca di composti di cloro.

Il cloro riduce il contenuto di acidi organici e può quindi influire sul sapore di frutta e verdura.

Inoltre, contribuisce all’accumulo eccessivo di acqua nei tessuti, riducendo così la lavorabilità e la conservabilità. L’irrigazione delle piante con acqua ricca di composti del cloro comporta anche un rallentamento della crescita.

Si ritiene che l’acqua ideale per innaffiare le piantine sia quella raccolta da un fiume o da un lago pulito, dallo scioglimento delle nevi e dall’acqua piovana.

Se non ne avete accesso e l’unica opzione è l’acqua dura del rubinetto, è necessario prepararla prima dell’uso.

Il processo di preparazione è semplice e consiste nel lasciare riposare l’acqua in un recipiente aperto per due giorni, in modo da eliminare il cloro che evaporerà durante questo periodo.

Tuttavia, la sosta non risolve il problema della presenza di sali, per i quali è necessario filtrare l’acqua.

In alternativa, si può utilizzare acqua in bottiglia con il minor numero possibile di minerali, oppure acqua bollita.

Ricordate: l’acqua ghiacciata direttamente dal rubinetto è la peggiore opzione possibile per le giovani piante.

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